Basta fare affari con le guerre e la morte

L’industria bellica svizzera ha esportato lo scorso anno materiale da guerra per un valore di 728 milioni di franchi, ossia il 43% in più del 2018.
Gli “articoli” più gettonati sono stati carri armati e munizioni di vario tipo. Intanto, mentre l’industria bellica faceva buoni affari, in Parlamento la discussione dell’Iniziativa sul commercio di armi da guerra, faticava a trovare quel consenso che sarebbe auspicabile. L’Iniziativa chiede soltanto di escludere dagli investimenti degli istituti finanziari svizzeri quelli nell’industria bellica. Al momento infatti banche, compresa la Banca Nazionale, casse pensioni e fondazioni investono miliardi in imprese che producono armi di vario genere e addirittura quelle atomiche.